
di Alessandra Schofield
Riconoscimento e tutela dei Caregiver Purché non resti una dichiarazione di principio. Il percorso per arrivare a una legge quadro nazionale sul riconoscimento e la tutela dei caregiver familiari si sta rivelando più lungo e complesso di quanto auspicato. Il 26 ottobre 2023, la Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli e la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone firmavano un decreto interministeriale per l’istituzione di un Tavolo tecnico incaricato di definire una cornice normativa nazionale. Il tavolo, la cui durata era fissata in sei mesi dall’insediamento, si è formalmente costituito il 17 gennaio 2024, fissando quindi la scadenza dei lavori al luglio 2024. Il mandato prevedeva di elaborare proposte per una disciplina statale organica che colmasse il vuoto normativo lasciato dalla sola definizione di caregiver familiare inserita nella legge di bilancio 2018, che fino a oggi è rimasta priva di una disciplina attuativa vincolante.
Secondo le dichiarazioni ufficiali e i comunicati diffusi subito dopo l’insediamento, l’obiettivo era individuare una definizione aggiornata della figura del caregiver, stabilire i criteri per graduare le tutele in base al carico di assistenza e ipotizzare misure di sostegno economico e previdenziale. Tuttavia, nei mesi successivi, dell’attività del tavolo poco si è saputo: non è stato pubblicato alcun calendario dettagliato delle riunioni, né sono stati resi disponibili verbali o sintesi dei contributi ricevuti dalle associazioni partecipanti. Allo stato attuale, consultando i siti istituzionali del Ministero per le Disabilità e del Ministero del Lavoro, non sono reperibili alcun documento conclusivo, relazione finale o bozza normativa elaborata dal tavolo. Né esistono atti ufficiali che certifichino la chiusura dei lavori né un eventuale passaggio formale delle proposte al Governo.
In parallelo al lavoro del tavolo tecnico, la Camera dei Deputati ha avviato l’esame di numerose proposte di legge depositate da diversi gruppi parlamentari, tutte finalizzate a stabilire un quadro di riconoscimento giuridico e forme di sostegno ai caregiver. La XII Commissione Affari Sociali ha unificato l’esame di oltre una decina di disegni di legge, svolgendo decine di audizioni tra il 2024 e i primi mesi del 2025. In particolare, il 25 febbraio 2025, la Ministra Locatelli è intervenuta in audizione ribadendo l’impegno a presentare un disegno di legge organico, dichiarando che i contributi del tavolo tecnico sarebbero stati utilizzati come base per un testo unitario. Tuttavia, anche nel verbale stenografico di questa audizione non compare alcuna indicazione di un documento già redatto, né risultano bozze depositate presso la Commissione.
Sul piano delle risorse economiche, il Governo ha previsto per il 2024 uno stanziamento di 30 milioni di euro a favore dei caregiver familiari, confermando gli stanziamenti degli anni precedenti. Il decreto di ripartizione dei fondi è stato firmato il 7 maggio 2025 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, fissando le modalità di richiesta da parte delle Regioni entro l’estate. Tuttavia, le associazioni di settore, come Anffas e Fish, hanno giudicato il meccanismo troppo burocratico e le risorse largamente insufficienti rispetto ai bisogni reali dei milioni di caregiver presenti in Italia. Alcune di queste organizzazioni hanno denunciato che i fondi, anche se finalmente ripartiti, potrebbero arrivare ai beneficiari non prima di novembre o dicembre 2025, aggravando il senso di abbandono e la mancanza di riconoscimento che molti vivono da anni.
Di fatto, alla scadenza simbolica di luglio 2024, il tavolo tecnico ha cessato formalmente di operare, ma nessun documento ufficiale ne certifica la conclusione o i risultati prodotti. Gli unici riferimenti al lavoro svolto emergono in forma generica nei verbali parlamentari e nei comunicati stampa delle associazioni, che parlano di un contributo “informale” che avrebbe raccolto indicazioni su criteri di definizione, misure di sollievo, sostegni previdenziali e fiscali. A oggi, però, non esiste un testo governativo depositato e l’iter legislativo rimane confinato ai numerosi disegni di legge parlamentari, ancora privi di un testo unificato. La sensazione condivisa dagli enti di rappresentanza è che il percorso istituzionale si sia arenato in una fase interlocutoria, senza passi concreti verso una legge quadro organica ed una disciplina strutturata che riconosca in modo stabile il ruolo sociale, economico e relazionale del caregiver familiare. Le famiglie e le associazioni chiedono maggiore trasparenza e chiarezza sui lavori svolti, insieme a un’accelerazione reale dell’iter legislativo che trasformi in diritti esigibili quelle che, finora, sembrano essere rimaste solo dichiarazioni di principio.