
di Alessandra Schofield
Previdenza complementare Fondi chiusi, fondi aperti e PIP Perché conviene aderire. Fra le diverse possibilità di costruire una pensione integrativa, vi è quella di aderire a un fondo di previdenza complementare. Una soluzione che, tra l’altro, prevede vantaggi a livello fiscale in termini di deducibilità dal reddito imponibile, tassazione agevolata dei rendimenti e imposte ridotte in fase di erogazione della pensione integrativa.
Infatti, chi aderisce a un fondo pensione può dedurre annualmente (cioè sottrarre) dal reddito IRPEF i contributi versati fino a un massimo di 5.164,57 euro, pagando quindi poi meno tasse.
Inoltre, i rendimenti del fondo pensione sono tassati con un’aliquota sostitutiva ridotta del 20% (anziché 26%), che scende al 12,5% per titoli di Stato e – in fase di pensionamento – la prestazione è tassata con una ritenuta agevolata tra il 15% e il 9%, in base agli anni di partecipazione al fondo.
Vediamo quali strumenti di previdenza integrativa sono disponibili e a chi.
I fondi pensione aperti sono accessibili a chiunque (lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti, disoccupati, casalinghe, studenti etc.) e non prevedono alcun vincolo contrattuale. Consentono la deduzione dei contributi personali e prevedono flessibilità nei versamenti. Non prevedono contributi del datore di lavoro. Dovremo scegliere il fondo cui aderire, ed è preferibile farlo con l’aiuto di un consulente che saprà valutare costi, rendimenti storici, profili di rischio e comparti disponibili; compileremo la modulistica necessaria; sceglieremo la frequenza di versamento e verseremo il primo contributo tramite bonifico bancario o addebito automatico. Per maggiori informazioni, possiamo rivolgerci al nostro Agente Unipol.
Anche i PIP – Piani Individuali Pensionistici – prevedono l’accesso universale, anche in assenza di attività lavorativa, e possono aderirvi anche i genitori per i figli, o il coniuge per il partner a carico. Sono polizze assicurative con finalità pensionistica deducibili e possono includere coperture accessorie (es. caso morte), le quali invece non sempre sono deducibili. Se vogliamo saperne di più, possiamo rivolgerci al nostro Agente assicurativo.
L’adesione ai fondi pensione chiusi (o negoziali) è invece riservata solo a specifiche categorie professionali identificate nei contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) ed è vincolata all’inquadramento contrattuale e/o alla presenza di accordi aziendali o territoriali. Consentono il versamento del TFR (trattamento di fine rapporto), il contributo del datore di lavoro e la deduzione dei versamenti volontari. Per aderire si deve appartenere a una categoria di lavoratori per cui è previsto il fondo, secondo il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) o un accordo aziendale; dovremo perciò controllare il nostro contratto o chiedere all’ufficio del personale, e poi scaricare o richiedere la necessaria modulistica di adesione sul sito ufficiale del fondo oppure tramite il nostro datore di lavoro o rappresentante sindacale. Sceglieremo l’aliquota del contributo volontario, autorizzeremo il versamento del TFR (totale o parziale), forniremo i nostri dati anagrafici e fiscali e consegneremo il modulo al datore di lavoro; sarà l’azienda a versare i contributi e ad attivare la posizione presso il fondo.