di Alessandra Schofield
Carta d’Identità Elettronica Dal 3 agosto 2026 la CIE sarà obbligatoria Non aspettiamo l’ultimo momento. Entro agosto 2026, tutti i cittadini italiani dovranno provvedere alla sostituzione della propria carta d’identità cartacea con la Carta d’Identità Elettronica (CIE). L’obbligo deriva da una normativa europea vincolante per tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e vuole rendere i documenti di identità più sicuri e difficili da falsificare. Si tratta del Regolamento europeo 2019/1157, che ha stabilito standard minimi di sicurezza obbligatori per tutte le carte d’identità dei cittadini europei. Tra questi requisiti rientrano la presenza sul documento di un microchip, la possibilità di memorizzare dati biometrici come le impronte digitali e la lettura ottica MRZ secondo gli standard ICAO.
Poiché la tradizionale carta d’identità cartacea italiana non possiede alcuna di queste caratteristiche, a partire dal 3 agosto 2026 tutte le carte cartacee ancora in circolazione – seppur valide relativamente alla scadenza – perderanno validità per l’espatrio e, in assenza di CIE, per viaggiare ci si dovrà dotare della Carta d’Identità Elettronica.
Sebbene non sia ancora del tutto chiaro se la carta d’identità cartacea non scaduta potrà essere ancora valida quale documento di riconoscimento sul territorio italiano in determinati contesti, molti Comuni e il Ministero dell’Interno, nelle comunicazioni ufficiali, stanno già spingendo i cittadini a sostituirla comunque, sottolineando che dopo il 2026 potrebbero esserci problemi anche per l’identificazione sul territorio nazionale e per l’accesso a servizi, uffici pubblici, banche, etc.
In effetti, in Italia il percorso di sostituzione è già stato avviato nel 2015, con l’introduzione della CIE su tutto il territorio nazionale e l’imposizione ai Comuni, da parte del Ministero dell’Interno, di abbandonare il rilascio della versione cartacea salvo casi di urgenza documentata.
L’invito, comunque, è a non aspettare l’ultimo momento per la sostituzione del documento di identità, per evitare rallentamenti e code. Sebbene ad oggi siano state già emesse moltissime Carte d’Identità Elettroniche, diversi milioni di persone possiedono ancora il vecchio formato cartaceo e dovranno sostituirlo nei prossimi mesi.
Normalmente le carte d’identità si rinnovano negli ultimi sei mesi di validità, ma una norma introdotta nel 2020 ha concesso di sostituire le carte cartacee in qualunque momento, anche se ancora valide, proprio per agevolare la transizione alla CIE.
La sostituzione può essere chiesta in qualsiasi momento, presentando la domanda all’anagrafe di un Comune abilitato, non necessariamente quello di residenza: serviranno una fototessera, un documento valido per l’identificazione e, se si tratta di un minore, l’assenso dei genitori per l’espatrio. Al momento della richiesta verranno rilevate le impronte digitali e la firma elettronica.
La nuova carta non viene consegnata immediatamente: è prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e sarà recapitata a casa del richiedente in circa una settimana. Nel frattempo, il Comune rilascerà una ricevuta che vale come documento provvisorio di riconoscimento sul territorio nazionale. Il costo medio è di poco superiore ai 20 €, ma alcuni Comuni prevedono misure di supporto dedicate alla popolazione in difficoltà economica.
Anche i cittadini residenti all’estero devono adeguarsi alla nuova regola. La carta elettronica può essere richiesta presso i Consolati, ormai in gran parte abilitati al servizio, e viene spedita al domicilio del richiedente. Fino a pochi anni fa i connazionali iscritti all’AIRE ricevevano solo carte cartacee, ma oggi l’obiettivo è rendere la CIE lo standard anche fuori dai confini nazionali.
La Carta d’Identità Elettronica (CIE) non è comunque solo il documento personale di identificazione dei cittadini italiani. Permette, come abbiamo visto, di muoverci nei Paesi dell’Unione Europea e in altri Stati che hanno accordi con l’Italia, senza bisogno del passaporto. Funziona come chiave di accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione (INPS, Agenzia delle Entrate, Fascicolo Sanitario etc), in alternativa (peraltro gratuita) allo SPID. Collegata a un PIN e un PUK consegnati al cittadino, permette l’autenticazione digitale sicura. Infine, può essere utilizzata per la firma elettronica avanzata per sottoscrivere documenti digitali con valore legale, senza bisogno di altri dispositivi di firma.
