
di Alessandra Schofield
Competenze tecnologiche sul lavoro, inferiori in Italia rispetto all’UE e non per tutti il livello è lo stesso. Secondo quanto emerge chiaramente dal recentissimo rapporto ISTAT, le competenze tecnologiche – ovvero quelle legate all’uso di strumenti digitali, che variano dalla gestione di operazioni basilari, come l’invio di email e la gestione dei social media, a compiti più complessi come la scrittura di codici o lo sviluppo di sistemi software per l’intelligenza artificiale – rappresentano una componente sempre più cruciale nel mercato del lavoro italiano.
Nel 2022, anno su cui l’Istituto ha estratto i dati per l’analisi, il 37,1% degli occupati in Italia ha dichiarato di utilizzare strumenti digitali per almeno metà del loro tempo lavorativo: un dato inferiore alla media europea, che si attesta al 41,2%.
Le donne occupate tendono a utilizzare strumenti digitali più degli uomini, sul lavoro: il 42,1% impiega le competenze tecnologiche per almeno metà del tempo lavorativo, rispetto al 33,4% degli uomini.
Interessante il dato anagrafico: i lavoratori tra i 30 e i 44 anni sono i più propensi a utilizzare strumenti digitali, mentre la fascia di età 15-29 anni registra la percentuale più alta di coloro che non utilizzano affatto questa competenza (36,5%).
Le persone meno istruite mostrano un utilizzo significativamente inferiore delle competenze digitali: solo il 9,1% delle persone con basso livello di istruzione utilizza strumenti digitali, rispetto al 54,9% di quelle con titolo di studio terziario.
Gli stranieri utilizzano meno frequentemente le competenze digitali rispetto agli Italiani: solo il 7,8% degli stranieri impiega strumenti digitali per almeno metà del tempo lavorativo.
Naturalmente, lee competenze digitali sono utilizzate in modo molto diverso a seconda delle professioni:
– L’80,9% degli impiegati utilizza strumenti digitali per almeno metà del tempo lavorativo, soprattutto per attività basilari come la comunicazione tramite email e social media. Questa percentuale è ancora più alta tra le donne (88,5%) e i laureati (89,1%)
– Circa due terzi di coloro che svolgono professioni intellettuali e scientifiche utilizzano strumenti digitali per la maggior parte della giornata lavorativa. La percentuale raggiunge il 90% per specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali, ingegneri e architetti. In questo caso, come nel successovo, le competenze tecnologiche sono spesso più avanzate
– L’uso di competenze digitali è molto diffuso anche tra i tecnici, specialmente in ambiti organizzativi, amministrativi e finanziari, con una quota che supera l’80%
– Tra i legislatori, imprenditori e l’alta dirigenza, oltre la metà utilizza strumenti digitali per almeno metà del tempo lavorativo. La percentuale è più alta tra le donne (60%) e tra coloro che possiedono un titolo di studio terziario (77,6%).
– L’utilizzo di competenze digitali è raro tra operai specializzati o semi-specializzati, artigiani, agricoltori e professioni non qualificate, con oltre il 90% che dichiara di usare poco o mai pc, tablet e smartphone nel lavoro.