• Ottobre 13, 2025
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di Alessandra Schofield

Long Covid Una complicazione subdola e sottovalutata. Sono passati ormai quasi sei anni dalla pandemia di Covid-19, che tante vittime ha fatto in Italia e in tutto il mondo. Ciascuno di noi conosce, da vicino o meno, qualcuno che non ce l’ha fatta. Per tanti, fortunatamente, il contagio è stato asintomatico o portatore di sintomi lievi o moderati, altri hanno dovuto combattere a lungo per guarire. Per alcuni, ancora non è finita.

L’OMS definisce “Long Covid” la persistenza o comparsa di sintomi solitamente entro 3 mesi dall’infezione acuta, che durano ameno per 2 mesi e non si spiegano con altre diagnosi. I disturbi più comuni sono affaticamento, dispnea e brain fog, con impatto sulle attività quotidiane.
Si stima che almeno 17 milioni di persone in Europa abbiano sofferto la condizione di Long Covid nei primi due anni di pandemia. Nel Regno Unito, al 5 marzo 2023, 1,9 milioni di residenti (quasi il 3% della popolazione) riferivano Long Covid; di questi, il 69% aveva sintomi da almeno 1 anno e il 41% da almeno 2 anni. Negli Stati Uniti, nel 2022 il 6,9% degli adulti riferiva di aver avuto il Long Covid, e il 3,4% ancora in corso. In Italia, ISS e ISTAT hanno stimato 4.752 decessi associati al Long Covid tra l’ottobre 2020 e il dicembre 2021. Oggi in Italia non esiste una stima ufficiale unica del numero di pazienti con Long Covid. Indagini nazionali e studi regionali suggeriscono che una quota significativa di persone infettate dal SARS-CoV-2 riporti ancora sintomi persistenti, con prevalenze che in alcune rilevazioni superano il 20% tra chi ha avuto la malattia, soprattutto nelle fasce di età più avanzate.
Non è affatto una passeggiata. Il Long Covid riduce qualità di vita e capacità lavorativa. L’ISS in Italia coordina una rete di ambulatori Long Covid e progetti nazionali su linee di indirizzo e formazione. 

Studi condotti tra il 2023 e il 2025 indicano un effetto protettivo della vaccinazione tra il 20% e il 30%, rispetto al rischio di Long Covid. Resta incerto, invece, se il trattamento precoce dell’infezione acuta possa ridurre il rischio.

Il Long Covid può coinvolgere più organi, presenta spesso un andamento “a ondate” e peggiora dopo gli sforzi fisici. 

Di seguito un elenco non esaustivo dei sintomi

  • Stanchezza intensa, crollo dopo uno sforzo fisico o mentale
  • Debolezza, ridotta tolleranza all’attività, sonno non ristoratore
  • Febbriciattola, brividi, sudorazioni, intolleranza a caldo o freddo
  • Appetito variabile, variazioni di peso
  • Fiato corto, a riposo o sotto sforzo, senso di oppressione toracica
  • Tosse persistente o altalenante, respiro sibilante
  • Palpitazioni, tachicardia
  • Capogiri quando si sta in piedi
  • Dolore o fastidio toracico, non sempre legato allo sforzo
  • Pressione arteriosa instabile
  • Difficoltà di attenzione, problemi di memoria
  • Rallentamento mentale, sovraccarico da stimoli come rumori o luci
  • Cefalea, vertigini, instabilità
  • Formicolii o bruciori, ipersensibilità cutanea
  • Scarsa autonomia
  • Peggioramento dei sintomi stando in piedi a lungo
  • Instabilità dell’umore
  • Insonnia, risvegli frequenti, ipersonnia
  • Dolori muscolari e articolari, rigidità, crampi
  • Tremori 
  • Disturbi dell’olfatto o del gusto
  • Disturbi dell’udito
  • Mal di gola ricorrente, problemi di voce
  • Disturbi della vista, bruciore o secchezza degli occhi, fastidio alla luce
  • Nausea, dolore addominale, gonfiore, diarrea o stitichezza, reflusso
  • Problemi alle vie urinarie
  • Disturbi del ciclo mestruale
  • Disturbi tiroidei
  • Caduta dei capelli 

È possibile avere il Long Covid senza saperlo, dato che i sintomi sono aspecifici, possono comparire o ricomparire settimane dopo l’infezione (anche se lieve o asintomatica) e spesso facilmente attribuibili ad altre cause.

Per tale ragione, come indica l’Organizzazione Mondiale della Sanità, bisogna chiedersi se: 

  • sono comparsi nuovi sintomi entro 3 mesi dall’infezione e durano da almeno 2 mesi
  • se tali sintomi fluttuano o peggiorano dopo uno sforzo
  • se riguardano più sistemi contemporaneamente
  • se non ci sian una diversa diagnosi che possa spiegare tutto il quadro.

Chiaramente, no all’auto-diagnosi! Solo il nostro medico potrà aiutarci a capire se siamo eventualmente pazienti Long Covid e indicarci la terapia migliore.

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