• Maggio 30, 2025
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di Alessandra Schofield

Report ISTAT Giustizia Civile 2023: le difficoltà dei cittadini Italiani in un sistema complesso e costoso. Il recente Report Giustizia Civile ISTAT fornisce un’analisi dettagliata sulla situazione della giustizia civile in Italia nel 2023, concentrandosi sull’esperienza e le opinioni dei cittadini. 

Circa il 12% della popolazione adulta Italiana è stata coinvolta in contenziosi civili, con una maggiore incidenza tra gli uomini rispetto alle donne e tra i cittadini con un livello di istruzione superiore.

Le cause civili sono più frequenti nelle regioni del Nord e del Centro Italia rispetto al Sud e alle Isole e le più comuni sono relative a questioni familiari, come separazioni e divorzi. Seguono le cause legate al lavoro e a incidenti stradali. Più precisamente:

  • Le cause legate a questioni familiari dominano i contenziosi civili, coinvolgendo circa il 7,1% della popolazione adulta, che corrisponde al 41,5% di tutti i cittadini coinvolti in cause civili
  • Questo dato include principalmente separazioni e divorzi, che rappresentano la maggior parte dei casi in questa categoria.L’incidenza di tali cause è particolarmente elevata tra le persone nella fascia di età 55-64 anni, con il 12,6% di questi individui coinvolti in contenziosi familiari, evidenziando come le questioni di famiglia siano più frequenti tra i cittadini di mezza età
  • Le cause legate al lavoro rappresentano il 2,1% della popolazione e il 12% delle persone coinvolte in cause civili. Queste cause vedono una maggiore partecipazione maschile rispetto a quella femminile, con gli uomini coinvolti quasi il doppio delle donne (2,7% contro 1,5%) e spresso riflettono controversie legate a contratti di lavoro, licenziamenti, e questioni sindacali, indicando una significativa area di litigiosità nel contesto lavorativo
  • Le cause legate a “incidenti stradali e codice della strada” hanno coinvolto l’1,6% della popolazione, mentre quelle relative a “debiti, problemi finanziari e societari” hanno interessato l’1,2%
  • I contenziosi legati al vicinato e al condominio coinvolgono lo 0,8% della popolazione adulta, riflettendo le comuni dispute tra vicini o problemi legati alla gestione condominiale.

Circa il 54,2% delle persone coinvolte in cause civili si dichiara molto o abbastanza soddisfatto del sistema giudiziario, in aumento rispetto al passato. La soddisfazione è maggiore tra le donne e le persone con un livello di istruzione inferiore.

La maggiore insoddisfazione deriva dalla durata e dai costi dei procedimenti legali, nonché dall’incertezza degli esiti.

Solo il 28% dei cittadini coinvolti in una causa civile è consapevole dei costi economici al momento dell’avvio della causa.Le donne mostrano una maggiore consapevolezza dei costi rispetto agli uomini (31,5% contro 25,1%), e la consapevolezza aumenta con l’età e il livello di istruzione. Gli individui tra i 35 e i 54 anni mostrano una maggiore consapevolezza dei costi rispetto agli altri gruppi di età. Regionalmente, c’è una maggiore consapevolezza dei costi nel Nord-ovest (30,8%) rispetto al Sud (24,5%) e alle Isole (22,4%). 

La mancanza di consapevolezza sui costi iniziali può portare a sorprese sgradite e frustrazioni, aumentando l’insoddisfazione generale nei confronti del sistema giudiziario. La quota di insoddisfatti è maggiore tra coloro che non erano a conoscenza dei costi del procedimento (51,2%) rispetto a coloro che ne erano informati (31,9%). Molti cittadini affrontano costi più elevati del previsto e, come è facile intuire, coloro che hanno sostenuto costi “molto più elevati” rispetto a quelli previsti esprimono un alto livello di insoddisfazione (82,8% poco o per niente soddisfatti).

La consapevolezza dei costi varia anche in base al tipo di causa. Ad esempio, coloro che sono coinvolti in contenziosi in materia di previdenza e assistenza tendono ad avere una maggiore consapevolezza dei costi (36,8%), mentre quelli coinvolti in controversie legate a incidenti stradali o contravvenzioni al codice della strada hanno una minore consapevolezza (17,3%).

Si rileva un crescente ricorso e conoscenza delle MARC (Misure Alternative di Risoluzione delle Controversie), come la mediazione civile e l’arbitrato. Tuttavia, l’utilizzo effettivo di queste misure rimane relativamente basso (7,1% dei cittadini).

In un contesto come quello appena descritto, una polizza di tutela legale può essere estremamente utile. Laddove spesso non siamo consapevoli dei costi associati al processo legale al momento dell’avvio di una causa, una polizza di tutela legale aiuta a coprire spese come onorari degli avvocati, costi di procedura e altre spese legali, riducendo l’onere finanziario per gli assicurati. Queste polizze spesso includono inoltre l’accesso a consulenza legale, che può essere cruciale per navigare le complessità del sistema giudiziario e comprendere meglio i diritti e le opzioni legali, migliorando la capacità di gestire efficacemente le dispute. Il rischio di affrontare costi elevati imprevisti, che come indicato nel report, possono causare una grande insoddisfazione tra i cittadini coinvolti in cause legali e che può essere particolarmente rilevante per cause prolungate o complesse, viene mitigato. Al contempo, disporre di una copertura che assicura il supporto per le spese legali, gli individui possono sentirsi più confidenti nel perseguire azioni legali per far valere i propri diritti, senza il timore di affrontare oneri finanziari proibitivi. Una polizza di tutela legale offre anche servizi di mediazione e negoziazione per risolvere le dispute in modo extragiudiziale, fornendo l’accesso ad un percorso potenzialmente più rapido e meno costoso per la risoluzione delle controversie.

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