di Alessandra Schofield
Violenza sulle donne I dati allarmanti dell’indagine ISTAT. Le risultanze del primo rapporto preliminare (poiché le interviste alle donne straniere sono ancora in corso, e i risultati completi verranno pubblicati nel 2026) dell’Indagine Istat “Sicurezza delle donne”, prevista dalla legge italiana e armonizzata a livello europeo, che presenta i dati raccolti nel 2025 sulle violenze fisiche, sessuali, psicologiche ed economiche subite dalle donne di 16-75 anni, sono agghiaccianti, e molto crude.
Obiettivo dello studio, è fornire un quadro aggiornato della violenza maschile contro le donne, includendo le violenze denunciate, quelle “sommerse” (non denunciate), la distinzione tra gli atti violenti commessi da partner attuale, ex partner e non partner, un confronto con l’indagine precedente del 2014 e caratteristiche delle vittime e degli autori.
Circa 6 milioni e 400mila donne, pari al 31,9% delle Italiane tra 16 e 75 anni, hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale a partire dall’età di 16 anni. Le violenze fisiche coinvolgono il 18,8% delle donne, mentre le violenze sessuali il 23,4%, includendo stupri e tentati stupri, subiti dal 5,7% delle intervistate.
Le violenze sono esercitate sia all’interno della coppia sia fuori da essa. Il 12,6% delle donne che hanno o hanno avuto un partner riferisce violenze fisiche o sessuali nella relazione; fuori dalla coppia, la quota sale al 26,5% delle donne. Gli ex partner risultano essere i più responsabili: il 18,9% delle donne con ex partner ha subito da loro violenze fisiche o sessuali.
Le forme di violenza si presentano con vari livelli di gravità: da minacce fisiche fino a tentativi di strangolamento per le violenze fisiche; dalle molestie con contatto fino agli stupri per le violenze sessuali. Le molestie con contatto fisico non desiderato riguardano il 19,2% delle donne, mentre gli stupri e tentati stupri fuori dalla coppia coinvolgono il 3,5% delle italiane.
Parlando di violenze fisiche, l’ISTAT si riferisce a un insieme di comportamenti che vanno dall’essere minacciate (11%) all’essere spinte, strattonate o afferrate (10,5%), fino a forme più gravi come l’uso o la minaccia di armi (1,6%) e i tentativi di strangolamento (1,6%).
Le violenze sessuali includono molestie con contatto fisico (19,2%), rapporti sessuali non desiderati ma subiti per paura (4,5%), stupri (3,9%), tentati stupri (3,1%), forme degradanti o umilianti dei rapporti (1,6%), rapporti attuati quando la donna non era in grado di opporsi (1%).
Una quota rilevante di stupri (63,8%) è commessa da partner o ex partner. Gli stupri da sconosciuti sono solo il 6,9% del totale.
La violenza psicologica riguarda il 17,9% delle donne che hanno o hanno avuto un partner, e si traduce in forme di isolamento (10,6%), controllo (12,6%), svalorizzazione verbale (9,6%) e intimidazione (8,8%).
La violenza economica, rilevata solo nella coppia, coinvolge il 6,6% delle donne con partner attuale o precedente. Consiste nell’impedimento di usare il proprio denaro, lavorare, conoscere il reddito familiare o accedere a strumenti finanziari.
Lo stalking, atti persecutori capaci di generare ansia e modificare le abitudini di vita, riguarda il 15,5% delle italiane tra 16 e 75 anni. È molto frequente da parte degli ex partner (14,7%).
Le giovanissime tra 16 e 24 anni risultano il gruppo più esposto: negli ultimi cinque anni il 37,6% ha subito una violenza fisica o sessuale, quota in forte aumento rispetto al 2014. Fra di loro, la violenza sessuale raggiunge il 30,8%. Le studentesse mostrano percentuali simili: il 36,2% vittime di violenze negli ultimi cinque anni.
Il 22,4% delle donne nubili ha subito una violenza recente. Le donne separate o divorziate sono particolarmente esposte a violenze da partner attuali o ex.
Le donne laureate e diplomate presentano percentuali di violenza più alte, soprattutto fuori dalla coppia, e si rileva un aumento della violenza sessuale tra le più istruite.
Un altro fattore rilevante è la condizione di salute: tra le donne che dichiarano problemi fisici, malattie croniche o limitazioni, il 36,1% ha subito violenza fisica o sessuale nella vita, più della media generale.
Il confronto tra le indagini 2014 e 2025 evidenzia una sostanziale stabilità del numero di violenze fisiche o sessuali. Però si registra un aumento molto rilevante della violenza tra le giovanissime, in particolare della componente sessuale, e delle violenze commesse dagli ex partner e da uomini non partner.
Gli episodi di violenza sono spesso accompagnati da indicatori di alta gravità. Nel 2025, tra le vittime di violenza nella coppia, il 29,8% ha riportato ferite, il 28,9% ha avuto paura per la propria vita e l’82,3% giudica l’episodio molto o abbastanza grave. Questa percentuale è in crescita rispetto al 2014, segno di una maggiore consapevolezza da parte della popolazione femminile.
Le conseguenze fisiche e psicologiche delle violenze sono pesanti e diffuse: tra le donne che hanno subito violenze ripetute dal partner, più della metà (54,8%) riferisce perdita di fiducia e autostima; il 48,4% soffre di ansia o panico, il 44,4% di sensazioni di impotenza; il 31,6% presenta depressione e il 26,4% disturbi cognitivi come difficoltà di concentrazione.
Purtroppo, la quota di donne che denuncia resta molto bassa: solo il 13,3% delle donne che hanno subito violenze multiple nella vita ha sporto denuncia almeno una volta. Per le violenze da partner attuale, la quota scende al 3,8%; per le violenze da ex partner sale al 19,1%.
Aumenta invece la consapevolezza: più vittime riconoscono la violenza come reato (dal 30,1% al 36,3%) e aumenta il ricorso ai Centri antiviolenza (dal 4,4% all’8,7%) tra le vittime nella coppia. Ma la soddisfazione nei confronti delle Forze dell’ordine diminuisce, passando dal 48,7% al 38,2%.
La maggior parte delle donne parla della violenza con amici, vicini o familiari; solo il 3,2% si rivolge a professionisti o autorità al di fuori della rete familiare e amicale.
La violenza nella coppia coinvolge anche i figli. Tra le donne vittime di violenze ripetute nella relazione, il 62,1% riferisce che i figli hanno assistito alla violenza e il 19,6% riferisce che i figli l’hanno subita direttamente.
I bambini mostrano conseguenze significative: ansie e paure eccessive (40%), irrequietezza (28%), disturbi del sonno (18,6%), comportamenti aggressivi (12,5%), difficoltà scolastiche e disturbi alimentari (11%)
Rilevato, infine, anche un legame tra gravidanza e violenza: il 9,1% delle donne che hanno subito violenze ripetute dichiara episodi durante la gestazione, e nel 13,1% dei casi la violenza inizia proprio durante la gravidanza.
